Liberalizzazioni degli orari commerciali
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in una lettera, le Organizzazioni Sindacali, in testa la UILTuCS con il suo segretario generale Bruno Boco, hanno avanzato richiesta d’incontro al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi Di Maio.
Sono ormai passati sette anni, dall’introduzione delle liberalizzazioni delle aperture e degli orari nel commercio da parte del decreto Salva Italia, del governo Monti.
Oggi si può dire con debita ragione che la conseguenza di tale liberalizzazione è stata un fallimento, sia sotto il profilo occupazionale, sia sulla qualità del lavoro – con un evidente peggioramento delle condizioni dei lavoratori del settore, in gran parte donne, già impegnate/i con una flessibilità oraria a dir poco inconciliabile con la famiglia e la vita personale – sia per nessun aumento monetario dei già ridottissimi salari.
Tenere sempre aperto inoltre aumenta i costi a carico degli esercenti, che non hanno così ottenuto i vantaggi sperati dalla liberalizzazione.
È chiaro che “il bilancio è negativo su tutti i fronti”.
Occorre indubbiamente ripartire da una regolamentazione che lasci spazio anche ad una programmazione territoriale, che non produca concorrenza sleale tra gli operatori di mercato e, per di più, che rispetti i lavoratori nella conciliazione vita lavoro, garantendo loro la giusta condivisione sociale delle festività oltre a quelle, intangibili, nazionali e religiose.
In Allegato la lettera inviata al Ministro del lavoro Luigi Di Maio.